Dove é andato a finire
il mio sguardo
nel deserto di sabbia di tuoi occhi?
Sono un cieco.
Cammino sul vuoto e il buco
della spiaggia,
sui segni inscrutabili e ipnotici
tracciati da una freccia fragile di legno
che diventa implaccabile.
La freccia non mi porta dove sei,
non mi apre la tua porta,
non trovo traduzione. Non c’è vocabolario.
Solo un silenzio struggente, straordinario.
Un desiderio in fuga.
Non posso leggerti, lo sai?
Le tue pupille proiettano
un film in bianco e nero, muto,
che mi é stato vietato.
E qui sono caduto,
in questo abisso dove dura la notte,
dove piove da secoli.
Non muovo la mia bocca,
non avrei nulla a dire.
Sono nudo e scalzo. Sono perso.
Hai lo sguardo blindato.
Sono il povero ignoto che assaggia
i lavori segreti del mistero,
il rumore lontano di un messaggio
che mai sarà concesso
al mendicante,
che ti bacia la fronte e ti richiama:
“chiudi gli occhi, almeno un istante,
perche voglio vederli”.
Sei la mia straniera
e non riesco a toccarti se ti tocco.
Sei stata dipinta ed esiliata
da un pennello sfuggente.
Siediti. Non lasciarmi affogare.
Chiudi gli occhi clausurati e immensi
che ti furono dati
da un fuggitivo e furibondo Modigliani.