Sei la terra e la morte.
La tua stagione
è il buio e il silenzio. Non vive
cosa che più di te
sia remota dall'alba.
Quando sembri destarti
sei soltanto dolore,
l'hai negli occhi e nel sangue
ma tu non senti. Vivi
come vive una pietra,
come la terra dura.
E ti vestono sogni
movimenti singuiti
che tu ignori. Il dolore
come l'acqua di un lago
trepida e ti circonda.
Sono cerchi sull'acqua.
Tu li lasci svanire.
Sei la terra e la morte.
2 commenti:
Ho scritto un testo che parla di Pavese, "la terra e la morte", la notte e tante altre cose...
http://www.calidoscopio.net/2009/06Julio_agosto/Miscelanea01.html
Sono felice d'avere in comune con voi questa passione per Cesare Pavese e il suo mondo chiuso, la sua lingua tremante e pericolosa.
Ciao Laia; anch'io sono contenta d'avere in comune con te a Pavese.
Leggerò tuo testo.
Grazie per essere qui.
Posta un commento