Mi aspettavo del meglio.
Tu lo sapevi, molto prima di me.
Ma io ho già finito,
perdendo e ritrovando le mie parti,
togliendo gli aghi ammalati del mio petto,
il tormento di questo apprendistato.
Gli uccelli divennero scuri.
Adesso sono spenti
nella punta indifferente delle dita.
Gli accarezzo le ali che furono di seta,
dopo di legno, dopo di metallo.
Basta un soffio e cadono per terra.
Non rispondono più alle tue ordine.
Non c’è il tuo esercito.
Il terrore è scomparso.
Domani io ti passerò acanto.
Ti guarderò di fronte.
Nelle pupille ho stipato
il coltello.
Non soppravviverai,
dentro di me,
al impassibile taglio
nei tuoi occhi.
Un Chien Andalou, Luis Buñuel - Salvador Dalí, 1929
DOMANI TI UCCIDO, CAVALIERE
LANCIATO DA
LIZZY e BIMBA
on venerdì 16 ottobre 2009
FINESTRE:
BIMBA,
CONFESSIONI,
Luis Buñuel
L'ORIGINE DEL COSMO
VERRÀ LA MORTE E AVRÀ I TUOI OCCHI
C. Pavese dixit
1 commento:
Morire. Morire di un taglio nei occhi.
Si può morire così senza essere un cavaliere?
In questo film c'è una donna, e penso che è lei stessa chi si amazza in un specchio con le sue pupille.
È un bellissimo poema questo che hai scritto Bimba.
La morte dei occhi, come Edipo. La morte della punta delle dita. La morte di un cavaliere indiferente.
La morte dentro di un altro di uno stesso; la morte di un latro dentro di uno estesso.
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